Gli arredi interni sono stati fatti realizzare da Padre Romano Matrone partendo dalla rinnovazione liturgica dovuta al Concilio Vaticano II per cui, rinnovando e restaurando questa Chiesa, ha voluto mettere in evidenza che la Chiesa è un aula Pasquale e non Penitenziale.

Per questo sono stati tolti i confessionali, messi nelle cappelle laterali, sono stati tolti i banchi posizionati a battaglione sostituiti da bellissime sedie in plexigas messe intorno alla mensa in plexigas, che è il centro dove i fedeli sono invitati al banchetto eucaristico e lì mangiano il Corpo ed il Sangue di Cristo. Non si chiama più altare perché l’altare ai tempi pagani era quello su cui si svolgevano i sacrifici. L'ideazione artistica della porta di ingresso

I banchi così come posizionati non permettevano di fare Assemblea, mentre questa nuova sistemazione, tra l’altro favorita dalla pianta ellittica della Chiesa, permette la costituzione di una Assemblea liturgica.

La sede del Presidente – altro segno di importanza liturgica – è posta nel presbiterio ed è formata da poltrone in plexigas che danno un senso di luminosità e leggerezza, così come tutti gli arredi realizzati.

Altro importante rinnovamento è stato quello di aver realizzato in plexigas l’ambone della Parola (alla destra del Presidente) e quello dell’Evangeliario (alla sua sinistra) così come si può vedere nell’antica Chiesa di S.Clemente a Roma e nella Chiesa di San Marco a Venezia. Dall’ambone della Parola vengono proclamate dal Lettore le letture della Bibbia, mentre dall’ambone dell’Evangeliario il Presbitero o il Diacono proclamano il Vangelo, la Buona Notizia!

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L'Evangeliario

L'Evangeliario è un libro liturgico cristiano in cui sono raccolti i quattro Vangeli. I primi evangeliari furono composti intorno al VII secolo. Molti di essi erano impreziositi da disegni e miniature. È il simbolo del Signore Gesù Cristo, morto e risorto, è il segno della sua presenza fra noi. L’Evangeliario è l’unico che il diacono può portare in processione nei riti di introduzione: è un libro-presenza che attira gli sguardi e la lode.

Questo libro prezioso e solenne, ricoperto da una copertura decorata, deposto dal diacono sull’altare, da lì presiede la liturgia della parola, fino a giungere all’ambone mentre si esegue il canto al Vangelo. Se non c’è un diacono, l’Evangeliario fin dall’inizio della celebrazione è già sull’altare.

Dopo aver letto il Vangelo, il celebrante lo venera con un bacio. Bacia il simbolo di Cristo. Come ha venerato l’altare, così venera non il lezionario, ma l’Evangeliario. È il bacio della Sposa allo Sposo, della Chiesa al suo Signore, con cui il celebrante porta tutta l’assemblea dentro l’alveo nuziale dell’amore ricevuto e donato nel mistero pasquale. La risposta che noi diamo dopo la lettura del Vangelo, non è, come dopo altre letture bibliche: «Rendiamo grazie a Dio», ma: «Lode a te, o Cristo». L’assemblea guarda l’Evangeliario ed acclama il suo Signore, perché lo riconosce vivo e presente in quel simbolo. Quando la celebrazione è presieduta dal vescovo, al termine della lettura il presbitero o il diacono porta al vescovo l’Evangeliario da baciare, e il vescovo impartisce con esso la benedizione al popolo.

L’importanza dell’Evangeliario in alcune celebrazioni fa capire il suo significato. Nelle ordinazioni episcopali l’imposizione dell’Evangeliario  aperto sul capo dell’eletto e la sua consegna al vescovo appena ordinato mostra che tra i principali doveri dei vescovi vi è quello di annunziare il Vangelo. Nelle ordinazioni diaconali la consegna dell’Evangeliario al diacono appena ordinato mostra che il suo ufficio è di proclamare il Vangelo nelle celebrazioni liturgiche. Nel Rito del matrimonio il sacerdote, dopo aver letto e baciato l’Evangeliario, lo porta ai nubendi perché lo bacino. Nel Rito delle esequie il Rituale esorta a porre sopra il feretro l’Evangeliario. Il defunto riposa sotto la custodia del Vangelo, sotto la protezione del suo Signore, morto e risorto. Così durante le esequie di san Giovanni Paolo II l’Evangeliario è stato posto sulla sua bara, sfogliato dal vento davanti agli occhi di chi le ha seguite in tutto il mondo.


Insediamento del Cardinale Titolare della Chiesa S.E. Frà Mauro Gambetti, Vicario del Papa per la città del Vaticano